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Carrozza vetro

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Carrozza vetro 13 x 9 cm € 20 lavorazione a lume eseguita seguendo le antiche tecniche di lavorazione dei maestri vetrai muranesi, completa di scatola elegante con raso e garanzia.

La carrozza vetro è un in qualche modo simile al Vetro, entrambi sono materiali che si ottengono attraverso un processo di fusione, ossia lo stato vetroso è ottenuto mediante il raffreddamento di una massa di particolari componenti che in precedenza viene portata allo stato liquido.

Tra le sostanze più comuni del cavallo cristallo galoppo sono quelle in grado di esistere allo stato vetroso sono: la silice, l’anidride borica e l’anidride fosforica, che per questo sono dette appunto “vetrificanti”.

Una composizione finalizzata ad ottenere un vetro non potrà però essere formata solo da queste sostanze, anche se chiaramente la loro misura sarà preponderante.

Un vetro quello della carrozza vetro è costituito ad esempio da sola silice sarebbe difficilmente realizzabile, poiché essendo necessario portare la materia prima alla temperatura di fusione, sarebbe necessario disporre di forni capaci di raggiungere tali elevatissime temperature, infatti, il punto di fusione della silice è di 1700° C, senza considerare che un vetro così fatto risulterebbe difficilmente modellabile.

Nella fabbricazione dei vetri comuni si aggiungono pertanto alla silice altre sostanze, in particolare composti di sodio e di potassio, che hanno il compito di abbassare la temperatura di fusione della silicie e di ottenere quindi una massa liquida a temperature più basse e quindi più facilmente raggiungibili, tali sostanze si chiamano per questo fondenti.

Aggiungendo alla carrozza vetro  con base bianco però alla silice solo sodio e potassio si ottiene un vetro instabile, che risulta solubile in acqua, e quindi aggredibile dagli agenti atmosferici.

Da qui la necessità di aggiungere nella composizione del vetro comune anche altre sostanze dette appunto stabilizzanti che consentono di superare l’inconveniente precedentemente visto. Infine vengono aggiunte al cavallo con base bianco altre sostanze dette affinanti che hanno la funzione di omogeneizzare la massa fusa rendendola più “pura”.

Quando un vetro diventa cristallo? La differenza sostanziale tra Vetro e Cristallo è data dalla presenza dell’ossido di piombo.

La presenza di quest’ossido neò cavallo cristallo con base impartisce al vetro alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente interessante. Il PbO , infatti, fa sì che la densità del vetro e quindi l’indice di rifrazione aumenti notevolmente.

In tal modo il vetro si avvicina alle proprietà ottiche del diamante: la luce che lo colpisce viene rifranta in modo più deciso che con il vetro normale, dando quindi quell’ effetto di grande brillantezza tipico del vetro al piombo. L’effetto sarà tanto maggiore quanto più alto è il contenuto in Ossido di Piombo.

Solamente i vetri che ne contengono almeno il 24 % in peso hanno per legge il permesso di essere chiamati CRISTALLI oppure Vetro Cristallo.

Un’ aggiunta così elevata al cavallo cristallo con base è l’ Ossido di Piombo, o addirittura superiore conferirebbe una tonalità giallastra al vetro. E’ solo la sapiente correzione nella composizione del vetro operata da chimici specializzati in concerto con Maestri Vetrai che rendono il vetro al piombo chiaro, trasparente, brillante, stabile, degno di essere chiamato CRISTALLO. Nella seguente tabella sono riportate le materie prime del Cristallo.

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