Il Bragozzo fu l’imbarcazione da pesca più diffusa fra il XVIII ed il XIX secolo, impiegata sia lungo la costa sia al largo.
Le sue origini sono molto remote: la zona di provenienza si può circoscrivere a Chioggia, da dove poi si è diffusa lungo la costa veneta e in tutto l’Adriatico.
La sua storia è, in ogni modo, strettamente legata a quella di un’altra antica imbarcazione di origine chioggiotta la Tartana, barca da pesca d’altura.
Per motivi strettamente economici, infatti, nel XVIII secolo si assistette al tramonto della tartana a favore del bragozzo.
Aumentata la diffusione di quest’ultimo nel XIX secolo, si ebbe anche un suo sviluppo nelle dimensioni: lo scafo raggiunse lunghezze superiori ai dodici metri, mantenendo sempre il rapporto lunghezza/larghezza pari a quattro, mentre il numero dei membri dell’equipaggio variava da tre ad un massimo di cinque elementi.
ETIMOLOGIA
Il termine bragozzo deriva dai più antichi “baragòzzo”, “baragòso”, “bargòzo”, “bargòso”, “braguzo”, “bragòzo”, “bragòso”.
Sulla sua etimologia esistono diverse ipotesi: potrebbe derivare da “barga” per metà tesi, dall’unione di “barca” con “gozzo”, dal greco “bragòs” con significato di fango, dalla rete da pesca per bassi fondali denominata bragozzo.
Oggi a Chioggia sono restati pochi artigiani che fanno le riproduzioni dei bragozzi artigianalmente e nel mio
negozio di Venturini vendiamo diversi modelli e misure di bragozzi fatti artigianalmente da un vecchietto di
nome Carlo rispettando rigorosamente forme misure e colori dei bragozzi originali.