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Lampada con murrina a righe

220.00 

Lampada con murrina a righe 40 x 20 cm € 220 lavorazione con l’uso del vetro di Murano colore rosso e giallo forma a fazzoletto completa di scatola e garanzia.

LAMPADA CON MURRINA A RIGHE IN VETRO DI MURANO

La Lampada con murrina a righe in vetro di Murano 40 x 20 cm e fatta con la murrina che è una lavorazione del vetro di Murano è la più lunga e laboriosa delle trè tecniche, dopo aver tagliato in tanti piccoli pezzi la canna di Murrina, viene creato una specie di mosaico dentro una formina di rame, che può essere di diverse forme e colori.

La composizione viene fatta a mano inserendo dentro lo stampo un pezzettino alla volta di vetro di Murrina affinché nasca il disegno o la forma desiderata, questa non è una lavorazione che può essere fatta da tutti perché bisogna che ci sia una persona che abbia molta pazienza e fantasia per poter creare dei disegni sempre nuovi e abbinare i tantissimi colori che nascono dal vetro di Murrina.

La lampada con murrina a righe in vetro di Murano dopo questa preparazione le formine vengono posizionate su dei speciali contenitori e messi dentro in un forno per una notte intera, all’uscita del forno il vetro si è fuso in un corpo unico aumentandone lo spessore e la forma a questo punto per poter adattare alle diverse montature e oggetti il vetro viene assottigliato e lucidato a mano pezzo per pezzo con una operazione che dura circa un’ora per ogni singolo articolo questo serve per poterlo adattare alle diverse misure di orologi, pendenti, portachiavi, tappi, cornici e bijoux vari.

La caratteristica specifica del vetro è il modo con cui solidifica, passa infatti dallo stato liquido del fuso, attraverso aumento di viscosità, alla rigidità del solido che si ottiene ad una temperatura ci 500° C. circa.

In questo intervallo di tempo, detto “intervallo termico di lavorabilità”, il maestro potrà dare la forma all’oggetto ottenendo, poi, un prodotto finito che conserverà la rigidezza dei corpi solidi, ma che manterrà la trasparenza dei liquidi. Il vetro viene composto per il 70% circa da sabbia e silice che si trasforma in liquido ad una temperatura di 1700°C.

La Lampada con murrina in vetro di Murano 40 x 20 cm per fonderla ad una minor temperatura la silice, viene aggiunto un materiale detto “fondente”. Tali composti incidono nella tecnologia del vetro non solo perché sono causa di un risparmio economico, ma perché sono protagonisti delle caratteristiche che il vetro muranese assume e per il quale è famoso nel mondo intero.

Il fondente principale è la soda, la quale ha anche la proprietà di allungare i tempi di solidificazione, mettendo il maestro nelle condizioni ottimali per ben operare sul vetro.

Più alta è la percentuale di soda, tanto di più il vetro solidifica lentamente (vetro “lungo”), tuttavia la presenza di tale fondente non deve essere in eccesso, esistono infatti degli equilibri da rispettare. Nel caso contrario il vetro, nel tempo, porterà in superficie il fondente opacizzando l’oggetto (in termine “muranese” si dice che il vetro “sputa” la soda).

La Lampada con murrina in vetro di Murano 40 x 20 cm per limitare tale tendenza viene utilizzata una sostanza detta stabilizzante: il calcare o carbonato di calcio. Altri composti che si aggiungono alla composizione sono il nitrato e l’arsenico che hanno azione affinante, facilitano, cioè, la fuoriuscita delle bolle migliorando l’omogeneità del fuso. Se alle materie prime indicate si aggiungono delle sostanze coloranti od opacizzanti, si ottengono i famosi vetri colorati e opali.

LA STORIA DEL VETRO DI MURANO DALL’OGGETTISTICA ALL’ILLUMINAZIONE

La genesi dei lampadari in vetro di Murano è una storia con nomi e cognomi. In principio era il cesendello. E la luce fu… di nuovo. Citata per la prima volta in un documento padovano del 1374 e in quelli muranesi dal 1444, questa lampada pensile dalla forma allungata fu il must-have di chiese e abitazioni dal Medioevo al Settecento. Fino a quando non arrivarono i lampadari.

Il punto di svolta, come lo è stato per molte imprese italiane – e non solo – dopo il 2008, è rappresentato da una crisi. Quella più grave, per l’industria vetraria veneziana, fu nel Settecento, quando la produzione dei cristalli di Boemia e del cristallo inglese raggiunge l’apice del successo. Questi due tipi di vetro, realizzati negli anni Settanta del XVII secolo, poco si prestano alla lunga lavorazione a caldo tipica delle vetrerie veneziane, ma, per brillantezza e raffinatezza, non hanno nulla da invidiare al vetro di Murano.

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