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Portafoto topazio in Vetro di Murano 28 x 22 cm

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Portafoto topazio in vetro di Murano 28 x 22 cm € 45 lavorazione a lastra con il vetro di Murano e le murrine si può mettere in verticale o in orizzontale completo di scatola e garanzia.

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Il portafoto topazio in Vetro di Murano 28 x 22 cm è lavorato con la lavorazione a lastra di vetro ed è la più antica e conosciuta nell’ isola di Murano, viene fatta fondendo diversi tipi di vetro assieme tra di loro creando continuamente abbinamenti di forme e di colori sempre nuovi ,per poter lavorare il vetro il maestro vetraio usa una fiamma a gas che resta accesa tutto il giorno, raggiungendo temperature molto elevate , questo gli permette di creare continuamente nuove forme di colore e misure, per fare questo tipo di lavorazione viene usato del vetro in canna trasparente o colorato fondendo assieme tra di loro vari materiali come il vetro di Murrina, l’oro l’argento, e altri materiali preziosi.

Questa è la più difficile delle tre tecniche, perché è una lavorazione che si tramanda da padre in figlio da centinaia di anni e non è facile trovare in questi tempi dei giovani che vogliano continuare questo lavoro perché richiede molta pazienza, una grande fantasia ,molta precisione e una grossa manualità artigianale , questo tipo di lavorazione si presta particolarmente per le sue caratteristiche alla creazione di perle , anelli, pendenti, collane, e bijoux vari.

La purezza del della soda del portafoto topazio in Vetro di Murano 28 x 22 cm  viene garantita dal processo Solvay, da nome del suo inventore, mentre anticamente si usavano fondenti di provenienza orientale.

Infatti le analisi effettuate sui vetri antichi indicano come fondenti delle ceneri di piante con elevate quantità di ossido di potassio e magnesio di provenienza siriaca chiamate “allume di catino” o “cenere di soria”. Può destare sospetto che la decisione di usare questo tipo di cenere, sancita con editto del Maggior Consiglio del 1306 che vieta l’uso della cenere a base potassica ottenuta dalle felci, sia di natura politica.

Infatti tale editto assicurava alle galee patrizie veneziane il ritorno dall’oriente con le stive cariche. Le ceneri delle piante venivano sottoposte ad un processo di depurazione per ottenere il “sale di cristallo” o “sale di vetro”, utilizzato, assieme alla silice pura e il manganese di Piemonte, il più pregiato dei decoloranti, da Angelo Barovier nel XV secolo per ottenere il più prestigioso vetro muranese: il cristallo.

Per quanto riguarda la silice del portafoto topazio in Vetro di Murano 28 x 22 cm dal 1300 sino al XVIII secolo si utilizzavano i ciottoli del Ticino detti cogoli del Tesin molto puri, o i cogoli de Verona che erano meno pregiati perché, come si legge da un manoscritto anonimo del XVIII secolo, fa il vetro zaleto (giallino). In seguito, e fino ai nostri giorni, si utilizzarono le sabbie silicee di cava.

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