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Asciugamano leone S.Marco blu

25.00 

 

Asciugamano leone S.Marco blu  1.70 x 90 cm .€ 25/ Telo mare in cotone 100% , lavorazione a telaio di qualità con raffigurata il Leone di San Marco in due versioni colore giallo oro su sfondo blu .

 

ASCIUGAMANO LEONE SAN MARCO BLU

L’ asciugamano leone San Marco blu 100% cotone in materiale spugnoso adatto alla pulitura delle stoviglie,il disegno del leone San Marco è stampato con decoro tutto attorno.

L’asciugamsno leone San Marco blu può essere lavato è si può stirare è riutilizzare sempre.

Al di là delle molte leggende sul felino che rappresenta Venezia, la sua prima apparizione accertata è del 1261 in un sigillo ducale L’esordio dell’esemplare scolpito sulla pietra risale invece al 1317 e si trova conservato nel battistero del duomo di Capodistria Del 1355 sono infine i mosaici con il vessillo della Serenissima accolti nella cappella di Sant’Isidoro, nella basilica di San Marco.

Quasi tutto quello che si racconta sul leone di San Marco, e relativi vessilli, è solo una simpatica leggenda e nulla più. Dimenticatevi leoni di guerra, leoni di pace; coda alta, coda bassa; libro aperto, libro chiuso; lingua fuori (per le città che si sono date e quindi la fiera mostrerebbe l’attitudine di un amichevole cagnolino) e dentatura digrignata (come monito, invece, per le città conquistate).

L’unica codificazione reale era quella che il leone teneva le zampe posteriori nell’acqua e quelle anteriori sulla terra per simboleggiare il dominio anfibio di Venezia.

Tutto il resto sono invenzioni, alcune anche con natali illustri: il primo a dire che i veneziani dipingevano leoni con la spada sulle città conquistate è stato nientepopodimeno che Niccolò Machiavelli.

E se l’ha detto lui, perché mai non si dovrebbe ripeterlo ai posteri? «Intendesi come e’ Viniziani, in tutti questi luoghi de’ quali si rinsignoriscono, fanno dipingere un San Marco, che in scambio del libro ha una spada in mano, d’onde pare che si sieno avveduti a loro spese che a tenere li stati non bastano li studj e e’ libri» scrive il segretario fiorentino in una lettera datata 7 dicembre 1509.

Peccato fosse una fake news, destinata però a tener banco nei secoli a venire. Il libro chiuso, quasi a nascondere le parole «Pax tibi», come simbolo di guerra è un’altra sciocchezza; non a caso è una storiella che circola solo in Veneto, ma non in Lombardia dove quasi tutti i leoni marciani presentano soltanto il libro aperto. Così come è pura leggenda che la maschera di Pantalone si chiami così per l’attitudine dei veneziani di «piantare leoni» nei luoghi da loro controllati (invece viene dal nome greco Pantelemenos).

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