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Tartaruga con murrina

30.00 

Tartaruga con murrine 18 x 17 cm € 30 lavorazione in fornace eseguita seguendo le antiche tradizioni dei maestri vetrai muranesi, con le murrine e l’avventurina, completo di scatola e garanzia.

Esaurito

TARTARUGA CON MURRINA

La lavorazione della tartaruga con murrina è la più lunga e laboriosa delle trè tecniche, dopo aver tagliato in tanti piccoli pezzi la canna di Murrina, viene creato una specie di mosaico dentro una formina di rame, che può essere di diverse forme e colori.

La composizione viene fatta a mano inserendo dentro lo stampo un pezzettino alla volta di vetro di Murrina affinché nasca il disegno o la forma desiderata, questa non è una lavorazione che può essere fatta da tutti perché bisogna che ci sia una persona che abbia molta pazienza e fantasia per poter creare dei disegni sempre nuovi e abbinare i tantissimi colori che nascono dal vetro di Murrina

Dopo questa preparazione le formine vengono posizionate su dei speciali contenitori e messi dentro in un forno per una notte intera, all’uscita del forno il vetro si è fuso in un corpo unico aumentandone lo spessore e la forma a questo punto per poter adattare alle diverse montature e oggetti il vetro viene assottigliato e lucidato a mano pezzo per pezzo con una operazione che dura circa un’ora per ogni singolo articolo questo serve per poterlo adattare alle diverse misure di orologi, pendenti, portachiavi, tappi, cornici e bijoux vari.

La prima carica della tartaruga con murrina viene effettuata alle 17 circa ad una temperature di 1200-1300° C., l’ultima intorno alle 21-22. La temperatura, poi, viene aumentata a 1400° C. per portare ad ebollizione il vetro e far uscire le bolle d’aria dal liquido e permettere l’omogeneizzazione del vetro stesso. Verso le 2-3 del mattino, la temperatura viene abbassata a circa 1200° c. in modo che alle 7, ora della ripresa dei lavori, il vetro abbia la necessaria viscosità che i maestri richiedono.

La fusione avveniva in crogioli disposti in una fornace a legna, previa preparazione della fritta. La fritta era una prefusione di una mescola di cogoli macinati a cenere, che ad una temperatura di 700° C. diveniva una massa solida coesa. Questa veniva disposta in crogioli, dove, dopo alcuni giorni o, in qualche caso, dopo alcune settimane, avveniva la fusione vera e propria per l’ottenimento di un vetro lavorabile.

 

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