Cartapesta
Per produrre una maschera di cartapesta ovviamente si parte dalla materia prima: la carta. Quella dei giornali vecchi è perfetta per questo scopo. Tradizionalmente, il primo passaggio è di creare una specie di “poltiglia” con la carta per poi poterla pestare con un mortaio (da qui il nome di “cartapesta”).Per velocizzare questo passaggio, il nostro Vincenzo ha creato una specie di frullatore che frulla la carta una volta ammorbidita.
A questo punto, per modellare la carta e dargli la forma della maschera capello e foglie cartapesta è necessario avere uno “stampo”. Per fare questo procedimento, Vincenzo ha avuto un’idea: sfruttare la legge Pascal sulla meccanica dei fluidi!In pratica, per ciascun modello di maschera ha fatto creare uno stampo apposito in rame forato: una specie di “scolapasta” a forma di faccia! Con una pompa, Vincenzo crea il vuoto all’interno dello stampo, attirando quindi sia “l’impasto” di cartapesta che l’acqua che viene utilizzato per mantenerla poltiglia. In questo modo, l’acqua esce dai buchini del rame, mentre la cartapesta rimane addensa allo stampo. Per la legge di Pascal, tutta la superficie della maschera avrà lo stesso spessore: sapienza degli artigiani…!Questo primo passaggio dà la forma alla maschera: successivamente, l’abbozzo di maschera di cartapesta deve essere lavorato per prepararlo alla rifinitura. Innanzitutto deve essere messo ad asciugare: una volta asciutta, la cartapesta deve essere stirata. Per farlo, Vincenzo utilizza un altro strumento inventato da lui: una specie di “ferro da stiro” fatto a forma di maschera (ovviamente ogni modello avrà il suo ferro da stiro diverso). Una volta scaldato, viene inserito l’abbozzo di maschera ottenuto con la lavorazione precedente, oltre a un ulteriore “stampino” fatto di gomma dura – lui utilizza quella che viene usata per le gomme dei passeggini da bambini, perché molto dura e resistente. In questo modo, la gomma schiaccia la carta contro al ferro caldo e stira la maschera!Una volta stirata, la maschera prende la caratteristica superficie liscia, che verrà poi decorata rigorosamente a mano a seconda del modello e del disegno che si vorrà creare.Questo procedimento è frutto di numerosi esperimenti, che hanno permesso di ottenere delle maschere uniformi, perfettamente lisce (senza “rughe”) e ottime per le lavorazioni più complesse. Un vero must per il carnevale di Venezia (e non solo), insomma!
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